La storia del nuraghe S’Omu‘e S’Orcu

S’Omu‘e S’Orcu
La denominazione «S’Omu ‘e S’Orcu», cioè «La Casa dell’orco» è legata a Nuraghi, Tombe dei Giganti e Domus de Janas. L’orco, nel mondo latino, indicava il dio dei morti, mentre per la fantasia popolare è un demone malvagio: in Sardegna, si credeva addirittura che i nuraghi fossero abitati da queste creature terrificanti.
Il Nuraghe S’Omu ‘e S’Orcu è databile tra il 1500 e il 900 a.C. essendo stato costruito in diverse fasi, e sorge ad ovest dell’attuale abitato di Domusnovas. Si tratta di un Nuraghe di tipo complesso, costituito da una torre centrale circondata da un bastione polilobato e da un antemurale con cinque torri che delimitano gli spazi interni.
Adiacente al nuraghe sorge sul lato sud un agglomerato di capanne destinate ad abitazioni, luoghi di riunione e varie attività dei clan.


Mappa e legenda del nuraghe S'Omu e S'Orcu
Scansione 3d del nuraghe S'Omu e S'Orcu Le sagome delle persone sono in scala con il monumento, rendering a cura del CNR

Il Complesso Nuragico sorge sulla sommità di una collinetta che funge da spartiacque tra il massiccio calcareo del Marganai e la valle del Cixerri.
Il mastio centrale (A), è a pianta circolare, presenta un ingresso architravato a sud e una camera interna a pianta ellittica. I resti di una scala interna suggeriscono la presenza di almeno un piano superiore.
Questa torre centrale, la cui altezza attuale è di circa 4,50m., è circondata da un bastione trilobato(C,D,E) che delimita un cortile interno (B) con annesso una probabile cisterna per la raccolta delle acque.
L’antemurale è costituito da almeno cinque torri (G,H,I,L,M) collegate da cortine rettilinee, che proteggono il corpo centrale ma la sciano scoperto il lato Nordest. Esternamente all’antemurale, soprattutto a Sud, sono presenti capanne circolari appartenenti al villaggio e altre strutture postume a pianta quadrangolare, riconducibili al periodo romano o tardomedievale.


Scansioe 3d del nuraghe S'Omu e S'Orcu Le sagome delle persone sono in scala con il monumento, rendering a cura del CNR

Dal punto di vista architettonico il Nuraghe è caratterizzato da una torre centrale e da un bastione polilobato costruiti con blocchi di calcare locale (proveniente dal Marganai) disposti per filari irregolari o per linee oblique; Il complesso è cinto da un antemurale più recente, realizzato con l’impiego di grossi blocchi di calcare sbozzati e disposti per assise orizzontali abbastanza regolari.
Queste differenti tecniche costruttive fanno ipotizzare che la torre centrale risalga ad un periodo compreso tra il 1500 eil 1200 a.C., l’antemurale ad tra il 1200 e il 900a.C., mentre il bastione si collocherebbe in un arco di tempo a cavallo tra i due periodi. Nonostante sia andata perduta l’altezza originaria, ipotizziamo che la torre centrale fosse molto più alta del bastione e dell’antemurale.

Ricostruzione artistica


La Torre M
La torre M, fa parte dell’antemurale e presenta al suo interno una celletta semicircolare sulle cui pareti sono state rilevate tracce di utilizzo del fuoco, sommando questo dato al ritrovamento nelle vicinanze di scorie di fusione si può dedurre che all’interno del sito potessero essere svolte attività metallurgiche. Rilevante a tal proposito è la posizione del Complesso Nuragico, il quale sorge in un territorio caratterizzato da numerosi giacimenti minerari che avrebbero potuto fornire le materie prime necessarie per un’intensa attività metallurgica. Infatti dalla miniera di Sa Duchessa veniva estratto il rame, fondamentale per la realizzazione del bronzo, mentre l’approvvigionamento di stagno era garantito dai giacimenti nelle montagne di Fluminimaggiore e del massiccio del Monte Linas.


Metodi di fusione del bronzo al tempo dei nuraghe MATRICE SINGOLA a sinistra, DOPPIA MATRICE al centro, FUSIONE A CERA PERSA a destra